Ciaccia, un nuovo "Piano Fanfani" per rispondere alla domanda abitativa


23 novembre 2012

Edilizia. Il viceministro Ciaccia: deroga al Patto di stabilità
«Un piano Fanfani per la casa»
Il viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, rompe gli indugi e dice chiaramente che i progetti di housing sociale non sono sufficienti per far fronte a un fabbisogno abitativo incalzante. Serve, invece, un vero e proprio piano casa sul modello del «piano Fanfani» degli anni '50. Ciaccia lo ha detto intervenendo alla Triennale di Milano, al convegno Ance «Cosa succede in città». Per avviare una qualunque politica abitativa, però, è necessario anche subito un allentamento dei vincoli del Patto di stabilità sui Comuni, con una deroga addirittura più ampia di quella che si sta immaginando di introdurre nella legge di stabilità (al Senato) per il piano contro il dissesto idrogeologico. Il «piano Fanfani» non va ripreso com'è ma adattato agli strumenti di oggi, ha detto Ciaccia richiamando anche molte proposte contenute nel dibattito che si sta tenendo sul Sole 24 Ore proprio con le firme di Paolo Buzzetti, Paolo Savona, Roberto Nicastro.
«Il piano Fanfani - dice Ciaccia - prevedeva in origine il patto di futura vendita, trasformato successivamente in piano di riscatto, con ipoteca sull'immobile da estinguere all'avvenuto pagamento delle rate previste. Oggi - ha continuato Ciaccia esistono tutti gli strumenti operativi per adattare con successo il Piano all'attuale quadro istituzionale: una grande alleanza, un grande patto tra cittadini, Cassa Depositi e Prestiti, sistema bancario, fondazioni, mondo delle costruzioni».
L'ipotesi avanzata da Ciaccia prevede che «la Cassa Depositi e Prestiti e anche la Bei potrebbero acquistare i titoli emessi dalle banche per finanziare i mutui residenziali, con una forte riduzione del costo della raccolta. In altri termini: cartelle fondiarie con la collaborazione di Cdp e, meglio ancora, cartolarizzazione di mutui già in corso concessi dalle banche. Tra gli strumenti operativi, inoltre, gli ex Iacp potrebbero essere i gestori del patrimonio realizzato per il periodo di locazione previsto».