Dl sviluppo: credito di imposta per le infrastrutture e risorse per i pagamenti Anas


08 ottobre 2012

Credito d'imposta con filtro Cipe
Agevolazioni anche a Tem, Pedemontana e Brebemi. Passera: opere per 15 miliardi
Tra le novità principali per le infrastrutture nel decreto sviluppo: l'allargamento degli strumenti fiscali a opere non ancora finanziate dallo Stato e in condizione di squilibrio economico-finanziario (come Brebemi, Pedemontana Lombarda e Tem); un finaziamento di 400 milioni all'Anas per pagare le imprese appaltatrici; il trasferimento alla Regione Toscana dei canoni concessori dell'autostrada tirrenica per ridurre le tariffe per i residenti locali.
Corrado Passera ha confermato ieri la volontà del Governo di incentivare fiscalmente, con il decreto sviluppo, alcune grandi opere prioritarie per favorire la partecipazione di capitali privati al finanziamento. Lo strumento dovrebbe essere il credito d'imposta a valere su Ires e Irpef entro il limite del 50% del costo dell'investimento, come il ministero delle Infrastrutture aveva proposto già un mese fa. Passera ha aggiunto che con questo strumento si conta di sbloccare opere per un valore di 15 miliardi.
Il braccio di ferro fra Infrastrutture e ministero dell'Economia si è chiuso, per ora, in parità. Passera ha ottenuto il credito d'imposta che, almeno a stare ai testi disponibili ieri, dovrebbe essere esteso anche a opere per le quali «non sono previsti contributi pubblici a fondo perduto» ed è accertata la «non sostenibilità del piano economico finanziario». Finora il sostegno fiscale era stato ammesso dall'Economia soltanto alle opere che già potevano contare su un contributo pubblico a fondo perduto. Anche le condizioni per il rilascio del beneficio - se venissero confermate dai testi di uscita - sono un allargamento degli strumenti fiscali voluti da Passera. Quanto alla possibilità di finanziare anche opere in condizioni di squilibrio del piano economico-finanziario, il pensiero corre immediatamente alle tre autostrade lombarde, Brebemi, Tem e Pedemontana Lombarda.
Il baluardo alzato dall'Economia è il filtro della delibera Cipe cui spetta di valutare se il credito d'imposta consenta effettivamente di rendere bancabile un progetto che diversamente presenterebbe uno squilibrio economico-finanziario. Il Cipe si avvarrebbe, per questo esame, dell'Unità tecnica di finanza di progetto insediata presso la Presidenza del Consiglio. La proposta al Cipe viene presentata dal ministero delle Infrastrutture «di concerto con il ministero dell'Economia».
Passera non ha voluto precisare quali siano le opere finanziabili con il credito d'imposta, oltre a fare la cifra complessiva di 15 miliardi. Nell'«Allegato Infrastrutture» al Documento di economia e finanza del Governo - il documento che annualmente definisce le priorità e i fabbisogni finanziari nella politica infrastrutturale - sono tuttavia indicate sette opere prioritarie di cui quattro autostrade da realizzare con la partecipazione dei capitali privati: Orte-Mestre, Termoli-San Vittore, Salerno-Reggio Calabria e autostrada Telesina.
Novità nel decreto sviluppo anche per l'Anas che dal 1� ottobre ha perso tutte le competenze come ente concedente e diventa quindi una società che realizza e gestisce strade e autostrade, con una logica non diversa da quella di un concessionario autostradale. Nelle settimane scorse, l'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, aveva denunciato l'interruzione di tutti i pagamenti da parte di Anas delle imprese appaltatrici, a partire dallo scorso giugno. Ora il Governo concede un finanziamento di 400 milioni per pagare le imprese appaltatrici più 100 milioni che andranno a finanziare i contratti di programma 2007, 2008 e 2009.